Schuster contro Mourinho

martedì 31 gennaio 2012 | 0 commenti

Bern Schuster grande centrocampista tedesco degli anni 80 e successivamente allenatore del Real rivolge critiche feroci a Jose Mourinho.

L'argomento del contendere è la partita d'andata di Coppa del Re.

In quell'occasione il Madrid perse in casa col Barcellona per 2 a 1, ma pù che altro perse la faccia per l'atteggiamento violento e intimidatorio dei suoi giocatori.


Fu in quella partita che avvenne l'episodio della "passeggiata" sulla mano di Messi da parte del difensore maSdrilista Pepe. 
Schuster definisce barbaro e selvaggio l'atteggiamento di Mou durante quell'incontro. 

L'ex tecnico tedesco sottolinea pure come il Real potrebbe affrontare alla pari il Barcellona utilizzando le sue doti tecniche e non ricorrendo ad altri mezzi. 


Si tratta dell'ennesimo attacco che subisce lo Special One e che sta determinando la sua ferma volontà di trasferirsi in Inghilterra

Mondonico torna in "panca"

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Mondo, questo il simpatico diminutivo di Emiliano Mondonico, il bravo allenatore che l'anno scorso dovette abbandonare a causa di una grave malattia la panchina dell'Albinoleffe.
Commoventi le parole dell'allenatore in quella circostanza, sincero il suo dispiacere e grande la sua angoscia.


Ma il momento buio è superato e Mondonico è chiamato ad un alta Mission Impossible: portare il Novara al traguardo della salvezza.
Oggettivamente l'impresa è  difficile: rosa non adeguata alla serie A, inesperienza nel massimo campionato, hanno relegato il Novara che pure era partito benino nelle ultime posizioni della classifica.

A nulla sono serviti gli innesti del marcato di riparazione in primo luogo quel Giuseppe Mascara, che pure bene stava facendo a Napoli, seppure con un ruolo da comprimario.

Come è nel suo stile, pacato e signorile, Mondonico ha voluto ringraziare Tesser, il suo preecessore al Novara. Lo ha fatto con poche, ma sincere parole.
Auguri Mister!

Mou lascia il Real

lunedì 30 gennaio 2012 | 0 commenti

I tabloid inglesi (leggi) ne sono certi, Mourinho resterà alla guida del Real Madrid solo fino alla fine della presente stagione.

L'anno prossimo destinazione Premier League per il focoso portoghese.


Stando ai rumors inglesi, Mourinho si dovrebbe accomodare su una delle panchine più importanti di Inghilterra, Manchester City, United o Liverpool.

Eppure Mou aveva cominciato l'avventura spagnola con grande entusiasmo, sembrava che il sodalizio con la squadra di Madrid dovesse durare moltissimo.

Invece le cose non sono andate come si apettava il Mister.


I suoi metodi, ma soprattutto i suoi modi, le sue provocazioni, così come è accaduto in Italia, all'inizio lo fanno apparire simpatico, ma a lungo andare Mou diventa insopportabile.

Ma la ragione principale del suo insuccesso mediatico è il confronto con il Barcellona e con Guardiola.

La squadra catalana ha sempre sonoramente battuto il Real e Guardiola con il suo aplomb, ha stravinto con Mou.

Mourinho le ha tentate tutte: ha motivato oltre misura i suoi giocatori ottenendo solo una carica nervosa eccessiva che ha determinato episodi di violenza in campo come quella di Pepe ai danni di Messi, ha provato ad attaccare gli arbitri rei di favorire il Barcellona, ha incitato il pubblico madrilista.

Tutti i suoi tentativi sono stati vani, il Barcellona ha continuato a vincere.

Troppo  per l'orgoglioso Mou, troppo per il suo smisurato ego.

Come è suo solito, il Portoghese, ha individuato vari colpevoli, senza pensare alle sue responsabilità, per cui preferisce scappare e rifugiarsi in un calcio meno "caliente" come quello inglese.

Eppure ora la sua squadra in campionato è in vantaggio di 7 punti sul Barcellona, ma tutti in Spagna e fuori ritengono comunque i Blaugrana e Guardiola più forti di Mou e per lo Special One questo è inaccettabile.

La Juve distrugge la Roma

mercoledì 25 gennaio 2012 | 0 commenti

Juve stratosferica.

Partita perfetta, senza sbavature contro una Roma che era reduce da cinque vittorie consecutive.

I bianconeri sono partiti alla grande, mettendo subito a segno un bel gol con Giaccherini.
Tentativi timidi della Roma che con una serie di tocchetti laterali cercava di avvicinarsi alla difesa della Juve

Ma è Del Piero che al trentesimo del primo tempo chiude l'incontro con un gol da cineteca.

Di lì in  poi, qualche abbozzo di reazione della Roma.

Tutto svanisce nella ripresa, quando Lamela si fa espellere per un brutto fallo di reazione su Chiellini.

A quel punto la Roma scompare dal campo e la Juve potrebbe dilagare, anche se il terzo gol arriva solo su autorete.

Luis Enrique ha dichiarato di aver visto una bella Roma, ma ciò non fa altro che amplificare i meriti della Juve.


In effetti la Roma non ha del tutto demeritato, l'impegno è stato totale, il tentativo di imporre il suo gioco è stato compiuto da tutti i giocatori.

La manovra, però era troppo lenta, i bianconeri facevano in tempo a rientrare con facilità e a ripartire a velocità supersonica.

Il gioco della Roma, copia del modello Barcellona, non può riuscire senza una punta in grado di finalizzare il gioco prodotto, questo il limite dei giallorossi.


Troppo impalpabile Bojan per rappresentare una minacia per la difesa bianconera apparsa solida, tranne le solite amnesie di Bonucci.

Con queste prospettive suonava strano vedere Borriello vestire bianconero, secondo me l'attaccante napoletano, poteva far comodo alla Roma.


Una Roma così spuntata non poteva rappresentare un ostacolo per l'attuale Juve di Conte tutta corsa ed  energia.

Da sottolinerae le belle prove di Estigarribia e Giaccherini: seconde linee più che efficaci.

L'arbitraggio non  ha inciso, ma Banti è un altro arbitro che non mi piace!

Campioni d'inverno, Campioni d'Italia?

domenica 22 gennaio 2012 | 0 commenti

La Juve è campione d'inverno e negli ultimi sette anni chi ha conquistato questo platonico titolo è divenuto anche Campione d'Italia.

Onore al merito degli juventini di Conte forti di una determinazione feroce, di un impianto di gioco semplice , ma efficace. 

Tutto merito di Antonio Conte che in poco tempo è riuscito a plasmare una squadra forte e coraggiosa.

I meriti di Conte non si fermano qua: in primo luogo è stato capace di chiarire una volta per tutte l'equivoco Del Piero, facendo accettare al "Pinturicchio" quel ruolo subalterno che in passato rifiutava, ha poi ricompattato lo spogliatoio, ha creato delle esatte gerrachie e ha stabilito un buon rapporto con la tifoseria.
Anche la società fa la sua parte con l'intervento diretto della famiglia Agnelli.

Campioni d'Italia dunque?

Difficile a dirsi perchè il campionato vive ora una fase con forze ben delineate Milan e Inter incalzano, l'Udinese non molla e la Roma tenta di rientrare. In difficoltà Napoli e Lazio che sembrano fuori dai giochi.


Non credo che ci sia, ora come ora, una squadra in grado di distanziare nettamente le altre per cui credo che il campionato si risolvi al fotofinish.





Mezzo campionato se n'è andato, portando con sè purtroppo, il nuovo scandalo scommesse, che probabilmente terremoterà la classifica di serie A, i soliti errori arbitrali, i giornalisti tifosi.

Insomma niente di nuovo nel mondo pallonaro italico

NBA:il Gallo si prende la rivincita

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Mou perde pure la faccia

mercoledì 18 gennaio 2012 | 1 commenti

Ancora una vittoria del Barcellona sul Real, ancora una sconfitta per Mou.

Il Clasico, l'incontro per eccellenza in Spagna, di fronte il Real Madrid e il Barcellona, due squadre, ma anche due mondi diversi, due filosofie antitetiche , due modi di concepire il calcio.


Allo scontro anche due allenatori profondamente diversi, sanguigno, provocatore e motivatore per eccellenza Mourinho, pacato, geniale, irriverente Guardiola.

In campionato il Real vince di più è una schiacciasassi perfetta, nessuna squadra gli resiste.


Gli uomini di Mou sono determinati, partita dopo partita a vincere.

Il Barcellona, invece accusa qualche difficoltà in più, si concede delle pause, incappa in qualche battuta d'arresto.

Negli scontri diretti, però è tutta un'altra storia, il Barca si dimostra di un'altra pasta. Non bastano le alchimie tattiche di Mou, la sua pressione su ambiente, arbitri e giornalisti, la sua abilità di condottiero è annichilita, dalla bravura e dalla classe dei calciatori blaugrana.

Mou raccogie sconfitte e rabbia.

Ieri l'ennesima puntata di un film già visto.


Coppa del Re la competizione, teatro dell'incontro il Santiago Bernabeu, il tempio madrilista.

Questa volta la partita sembra mettersi per il meglio per il Real. Cristiano Ronaldo dopo solo 11 minuti fa passare in vantaggio i Galacticos.

Il Barcellona accusa il colpo, il suo gioco sembra meno brillante, Messi è in ombra ben controllato dai calciatori del Madrid.

Ma è solo un momento poi, il Barca pareggia e nel secondo tempo passa in vantaggio e vince la partita.

Schiuma trabbia Mou, ha perso.

Ha perso ancora una volta dagli odiati rivali, ancora una volta non è stato capace, lui che si ritiene il vincente per eccellenza, di trascinare la sua squadra alla vittoria.

Ora c'è il ritorno al Camp Nou. C'è da scommettere che Mou venderebbe l'anma al diavolo pur di vincere e conquistare la qualificazione.

Staremo a vedere

Il Video di Vidal e dintorni

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Scoppia una nuova moda nel calcio nostrano: quella di andare a visionare i filmati relativi alle gare per cogliere ogni minimo particolare, smorfia, esclamazione  dei calciatori per montarne un caso mediatico.

Il fine di quest'operazione è gettare fango e discredito.

La storia comincia con il portiere del Napoli Morgan De Sanctis, che reagisce in modo strano ad un gol di Cavani.
Fatto insolito, non c'è dubbio, ma scandalosa la maliziosa interpretazione secondo cui il tutto era dovuto ad un affaire di scommesse.
Si passa poi a una partita dell'anno scorso in cui l'arbitro Orsato fa l'occhiolino a Ibra dopo una sua decisione.


L'ultimo in ordine di tempo coinvolge la Juve e il suo calciatore Vidal.
Nel video si vede il calciatore Rodriguez indicare con un cenno della testa un angolo.
Puntualmente il calciatore che sostituiva il portiere espulso si lancia in quella direzione e Vidal calcia dall'altro lato non avendo difficoltà a segnare.

Più che annotare la stranezza non si può.

Nessuno può dire cosa realmente passasse nella testa dei protagonisti: potrebbe essere stato effettivamente un cenno di intesa, come pure, però un tentativo di mettere in difficoltà Vidal sfidandolo a tirare da quella parte.
La stessa cosa vale per l'episodio  di De Sanctis e  quello che coinvolge Ibra.


In mancanze di prove il tutto è un puro esercizio retorico.
D'altra parte se l'UEFA ha ritenuto di non intervenire nel caso, ben più grave della partita di Champions Dinamo Zagabria vs Lione, allorquando un calciatore dello Zagabria fa un chiaro cenno a quello del Lione che in quella occasione compie una clamorosa rimonta segnando ben sette gol, come possiamo dare noi significati speciali agli episodi prima citati?


Nel calcio e più in generale nei valori dello sport bisogna crederci, senza passare al setaccio ogni situazione o episodio, anche se alocuni di essi sono sospetti.
Certo è altrettanto giusto che gli organi preposti a controllare e vigilare sulla regolarità dei campionati facciano fino in fondo il loro dovere.

Il trionfo del gioco all'italiana

martedì 17 gennaio 2012 | 0 commenti

Si fa un gran parlare del calcio moderno, di tattiche, di moduli di gioco.

Ogni allenatore sembra il profeta di una rivoluzione calcistica, tutti anelano al calcio spettacolo e al bel gioco.

I risultati di tutto ciò?

Nulli o quasi.

In Italia si continua a giocare nell'unico modo in cui siamo tagliati, quello che comunemente viene denominato "gioco all'italiana".

La nomenclatura è però cambiata, non si parla più del libero, ma del centrale di difesa, il contropiede ha lasciato spazio alla ripartenza, i terzini di fascia ora si chiamano esterni di difesa.

Etimologie, la sostanza è che oggi, probabilmente si gioca un calcio ancora più difensivo di quello del passato.


Prima il calcio catenacciaro, quello alla Rocco tanto per intenderci, prevedeva per l'appunto dei difensori forti fisicamente e bravi nella marcatura a uomo, a centrocampo uno o due mediani di quantità, ma anche una mezza punta che non ricopriva alcun ruolo in difesa, il Rivera della situazione tanto per intenderci, due punte e un'ala.

Queste ultime 4 figure non partecipavano affatto alla cosiddetta fase difensiva, ma stazionavano al di là della linea della palla in attesa del lancio della difesa, per trasformare l'azione in un micidiale contropiede
.
Questo modo di giocare, veniva denominato "catenaccio".

Ora la figura della mezza punta è praticamente scomparsa, così come le ali pure, gli attaccanti secondo le nuove tattiche pressano i difensori avversari rientrando in difesa e piazzandosi dietro la linea immaginaria del pallone.


Il contropiede, pardon la ripartenza, viene orchestrata non con un lancio lungo, ma con un'azione di rimessa in cui partecipano tre o quattro giocatori.

Cambiano i nomi , ma in Italia si gioca col "catenaccio", ancora più esasperato dai tatticismi e dalla migliore preparazione atletica dei calciatori che permette loro di correre di più e di sopportare meglio la fatica.

Cassius Clay, la leggenda compie 70 anni

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Cassius Clay, la vera e forse unica leggenda del pugilato compie 70 anni.


Questa ricorrenza ci fa tornare alla mente questo pugile, ma soprattutto quest'uomo che è stato un simbolo per un'intera generazione.

Vola come una farfalla e punge come un'ape, questa la definizione più bella ed efficace di Cassius Clay, il primo peso massimo che accoppiava l'agilità di un peso leggero alla potenza di un supermassimo.

Queste caratteristiche uniche per un pugile del suo peso gli hanno permesso di esprimere il meglio del pugilato.

Epici i suoi incontri con Joe Frazier con cui incrociò i guantoni per ben tre volte e con George Foreman che riuscì a battere con la pura forza dell'intelligenza pugilistica opposta alla forza bruta.




Oggi Mohammad Alì alias Cassius Clay è un uomo minato dalla malattia, ma ancora in grado di iniziative umanitarie di grande spessore.

L'ultima uscita pubblica di Clay è stata la commossa partecipazione al funerale di Joe Frazier recentemente scomparso.

Giulietta fa tremare l'Aquila, mentre la Roma rispedisce i viola a Firenze

giovedì 12 gennaio 2012 | 0 commenti

Vittoria stentata della Lazio in Coppa Italia.
Si conferma, pertanto la teoria del cattivo stato di forma delle squadre di Reja in gennaio.

Il film della partita parla di una Lazio che attacca senza troppa convinzione nel primo tempo rriuscendo a realizzare un gol con Dias su calcio d'angolo.
Nella ripresa raddoppio, un po' fortunoso di Rocchi.

A questo punto si scatena il Verona che in men che non si dica realizza due gol e si porta sul risultato di parità.

La partita sembra prndere una piega decisamente favorevole agli Scaligeri, ma la dea Eupalla non è di questo avviso, perchè a tempo scaduto Hernanes realizza una punizione da limite e la Lazio vince.
Quasi la stessa cosa per la Roma.
Fiorentina inizia con un Jovetic stratosferico, colleziona occasioni da gol a raffica, ma non realizza nemmeno un gol.
Poi Lamela approfittando degli svarioni difensivi viola, stende la Fiorentina.

Risultato 3 a 0, decisamente bugiardo.
Le Romane proseguono, quindi la loro avventura in Coppa Italia, manifestazione veramente senza senso, che potrebbe rivitalizzarsi se fosse il lasciapassare per un posto Champions.
Ma i governanti del calcio, non sono di questo avviso e preferiscono tenere in piedi un torneo che comincia a diventare interessante solamente dalle semifinali in poi.

Oggi le squadre schierano riserve, elementi della Primavera, giocatori reduci da lunghi infortuni, la manifestazione diventa solo un'inutile complicazione, invece se la posta in palio fosse allettante, come ad esempio il posto in Champions di cui parlavo prima, allora potremmo assistere ad un torneo bello ed interessante.

Una scienza esatta: la crisi delle squadre di Reja a gennaio

lunedì 9 gennaio 2012 | 0 commenti

Veramente si potrebbe scrivere un trattato sul perchè le squadre allenate da Reja hanno sempre la stessa curva di rendimento.

Inizio morbido, dopo un paio di partite ingranano la quinta, ottobre da favola, novembre bene.

A dicembre comincia qualche scricchiolio, a gennaio, dopo la sosta, problemi grossi che si protraggono fino a tutto febbraio, poi di nuovo bene in  primavera .

Sarà probabilmente un problema di preparazione, perchè la cosa si verifica puntualmente ogni anno.

Qualche volta gli effetti sono stati mascherati perchè magari si sono incontrate squadre con analoghi problemi, oppure perchè la sorte ha incanalato nei binari giusti una partita, ma il trend è quello che poco fa ho indicato.

Misteri del calcio!

A questo punto Lotito dovrebbe essere bravo a rinforzare la squadra con nuovi innesti che possano dare forza ed energia a una squadra in affanno.

Non credo, però che la Lazio abbia intenzione di tirar fuori altri quattrini, dopo una campagna acquisti estiva dispendiosa.

Certo che questi problemi renderanno la vita difficile al friuliano Reja, mai molto amato dalla tifoseria che lo accusa di praticare un gioco sparagnino e difensivista, non valorizzando gli elementi più talentuosi, vedi Zarate e ora Hernanes.

Personalmente credo che Reja abbia portato la Lazio a risultati superiori all'effettiva forza della squadra, adoperando il buon senso, la sana tattica all'italiana e un certo cinismo tattico che ha sicuramente svilito i calciatori più tecnici e talentuosi.

E' anche vero che osando di più, in alcune circostanze avrebbe potuto ottenere qualche vittoria in più, ma forse avrebbe raccolto qualche sconfitta di troppo, ma forse è proprio questo che i tifosi vogliono!

NBA: Lakers in risalita, ma in testa c'è Portland

mercoledì 4 gennaio 2012 | 0 commenti

La preparazione affrettata non consente ancora di avere valori ben delineati in NBA.

Tutte le squadre alternano belle prestazioni ad altre assolutamente deludenti.

Il caso più emblematico è quello dei Los Angeles Lakers e della sua stella indiscussa : Kobe Bryant che comunque è sempre decisivo sia nel male che nel bene.
Ieri i Lakers sono riusciti a vincere su Houston con una convincente prestazione di Kobe, ma soprattutto con una devastante gara di Bynum che cattura addirittura 22 rimbalzi.
Il centro della squadra californiana, dopo aver scontato le quattro giornate di squalifiche, è tornato a livelli altissimi.

Ad OVEST è Portland a essere in testa, mentre Oklahoma frena (Durant non sempre può fare miracoli!).

Ad EST primato in coabitazione per Miami che comincia ad accusare qualche battuta a vuoto e Chicago che sempre di più si aggrappa al giocatore a mio parere più forte e divertente di tutta la NBA: Derrick Rose.
A proposito guradate un pò questo video del campione di Chicago!


 
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