Quando finisce un campione.

lunedì 30 luglio 2012 | 0 commenti

Nel mondo dello sport, una delle cose più tristi, è quella di assistere al tramonto di un campione.
Tutti i campioni dello sport, immaginano e temono sempre il momento in cui non riusciranno più a vincere. Alcuni allora scelgono di ritirarsi in pieno apogeo, proprio per non assistere all'inevitabile declino, altri insistono e non si arrendono, mettendo a rischio la loro reputazione.

Esempi ce ne sono tantissimi.


Totti e Del Piero nel mondo nostrano del pallone, o ancora Ronaldo, per non parlare di Romario o di Zoff..
La lista è infinita, Hansen nel nuoto, la Idem nella canoa, il mitico Al Oerter, la Navratilova, il cestista Antonello Riva, Michael Jordan, Kareem Jabbar, George Foreman, Paolo Maldini ,Valentina Vezzali e per finire alll'atleta più vecchio dei giochi di Londra il giapponese Hiroshi Hoketsu che ha appena 72 anni.



Ieri, forse e spero di sbagliarmi già da oggi abbiamo assistito al tramonto di una campionessa: Federica Pellegrini.


Incapace di stare dietro alle non irresistibili avversarie, la nostra Federica ha dimostrato tutta l'impotenza del campione che cerca di fare le cose che tante volte ha fatto, ma che non gli riescono più.
La delusione, l'amarezza, la voglia di scappare della Pellegrini sono emblematiche di come l'atleta veronese abbia in sè la consapevolezza di essere arrivata al capolinea.


Ripeto, spero di sbagliarmi, spero nel canto del cigno nei 200 stie libero, spero che il sorriso torni a splendere sul volto di Federica.
Così non fosse, ci sarebbe solo da alzarsi in piedi e applaudire una campionessa, forse non molto simpatica, forse con atteggiamenti da diva cappricciosa che hanno contribuito ad accorciargli la carriera, ma che ha primeggiato in una specialità faticosissima  e nella quale gli avversari sono tantissimi.

Federica subito mi smentisce: miglior tempo nelle batterie dei 200 stile!!!


Earl 'the Goat' Manigault

giovedì 26 luglio 2012 | 0 commenti

Earl 'the Goat' Manigault !
questa la risposta che diede Kareem Abdul Jabbar alla domanda su chi fosse il più grande giocatore di basket di tutti i tempi. 

Ma chi è Earl Manigault?

Manigault, era uno streetballer, un giocatore da playground. Divenne ben presto famoso, per la sua abilità e per le sue incredibili doti atletiche. 
Benchè, infatti non fosse altissimo (1,86), Manigault riusciva a fare cose incredibili, come prendere una banconota da un dollaro posta sul bordo superiore del tabellone, oppure schiacciare, riprendere il pallone e rischiacciare.  Si dice che fosse in grado di saltare 1,32 cm in verticale e da fermo!

The Goat ( la capra, soprannome dovuto allo storpiare del suo cognome, da Manigault a Mani Goat), non giocò mai una lega professionistica come la NBA, ma la sua fama si estese a tutti gli Stati Uniti. 

Come tutte le storie che sembrano un romanzo, anche quella di Manigault, ha avuto le sue pagine nere. 

The Goat diventa eroinomane e finisce in prigione. La sua carriera cestistica è ormai finita, ma Earl non è finito come uomo. Riesce, infatti a smettere con la droga, e si impegna nel recupero di ragazzi tossicodipendenti. 

Ma l'eroina ha minato il suo fisico, Earl muore a 53 anni per insufficienza cardiaca.
Manigault aveva le doti per diventare uno Jordan ante litteram, le sue scelte di vita e la fortuna non furono dalla sua parte, infatti al termine del liceo ebbe offerte da almeno 75 università che gli offrivano borse di studio.

Avrebbe potuto scegliere Duke, ma non lo fece Earl scelse la Johnson C. Smith, un università frequentata soprattutto da neri, ma dopo appena un semestre ebbe problemi con l'allenatore che accusò di farlo giocare troppo poco. 

Manigault decise di abbandonare il college e forse in quel momento si spense la possibilità di giocare in NBA. 

 Rimase per sempre grande amico di Jabbar. Entrambi avevano avuto in dono un grandissimo talento, ma lo avevano usato in modo assi diverso.

NBA:Belinelli a Chicago

mercoledì 25 luglio 2012 | 0 commenti

Bel passo in avanti per Marco Belinelli in NBA.
Il giocatore passa infatti dagli Hornets ai Bulls di Chicago di Derrck Rose.




Quest'anno la franchigia di Chicago non ha potuto giocarsi appieno le sue chances per vincere il titolo a causa dei ripetuti infortuni della sua stella Derrick Rose, ma resta una delle favorite della prossima stagione.






Belinelli, infatti ha dichiarato che la sua scelta è stata dettata dalla voglia di vincere, perchè altre squadre gli offrivani migliori ingaggi.
Auguri Marco!

L'impresa sportiva del secolo

martedì 24 luglio 2012 | 0 commenti

Una delle favole più belle dello sport moderno è stata sicuramente la vittoria dei Texas Western Miners nel campionato NCAA del 1966.


Un tecnico sconosciuto, 7 giocatori afroamericani, un'università dell'estrema provincia americana. 
Nel 1966 , pieno periodo di odio razziale, ai ragazzi di coach Haskins riesce l'impresa titanica di vincere il titolo battendo in finale la corazzata Kentucky di coach Rupp.


L'impresa sportiva del secolo è stata mirabilmente e fedelmente raccontata nel film della Disney, Glory Road (trasmesso in questi giorni dalle reti Rai). 


In questo spezzone, tratto da You Tube, l'inizio della partita finale, quella che diede il titolo ai Texas.


NBA TOUR: a Napoli infranti tuti i record

lunedì 23 luglio 2012 | 0 commenti

NBA Tour, la tappa napoletana è stata più che un successo.


Più di 300 le squadre iscritte (record europeo della manifestazione), numerossisimi  anche gli spettatori che hanno affollato il lungomare napoletano per assistere all'evento.


Organizzazione curatissima, come nella migliore tradizione della lega di basket più famosa al mondo.




Calendari delle partite pubblicate in anticipo, campi perfetti, soprattutto quello principale.


Appassionanti le sfide tra le varie squadre e tifo alle stelle anche per i tornei di contorno.


Grandissimo l'entusiasmo per l' 1 contro 1 di domenica pomeriggio, con gli spettatori pronti ad esultare come se si trattasse di una partita del Napoli.


Inutile dire che grande seguito hanno avuto le  cheerleader  della nuova franchigia dei Brooklyn Nets. 

Solo un pò di delusione perchè è stato impossibile avvicinarle, per il ferreo servizio d'ordine.



Una delle manifestazioni più riuscite degli ultimi anni, a testimonianza sia del seguito che il basket americano della NBA ha a Napoli e in Campania, sia della voglia di aggregazione e di sport che c'è nella nostra regione.


Il General Manager di NBA Italia, Katia Bassi, ha simbolicamente promesso "un arrivederci" all'edizione 2013.


Queste le prossime tappe NBA Tour:



  • Trapani, 24/25 agosto
  • Ostia, 1/2 settembre
  • Reggio Calabria, 9/10 settembre
  • Torino, 15/16 settembre




Conte vuole il tetto del mondo

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Passata la paura del calcioscommesse (non si prevedono squalifiche per il tecnico juventino) Conte ridiventa spavaldo e parla del futuro Juventino.

Giuste le ambizioni di Conte che vuole la sua squadra prima in Italia e in Europa.

D'altra parte vinto in maniera del tutto inattesa lo scudetto 2012 alla Juve non resta che puntare più in alto.
Solo che, per adesso la squadra non mi sembra attrezzata per vincere all'estero.

Buona compagine, la Juve, allenata bene da Conte sia tecnicamente sia per le motivazioni che ha saputo fornire.

Il parco giocatori, però non mi sembra all'altezza della situazione. Anche gli ultimi innesti, Isla a Asamoah, sembrano più rincalzi di lusso che calciatori in grado di innalzare il tasso tecnico della squadra.

Il Calciomercato, però non è finito, per cui la Juve, sempre alla ricerca del top player, potrebbe ulteriormente rafforzarsi.

Gli Agnelli vogliono vincere, anche se la contingente situazione economica non gli permette di oltrepassare un certo limite.

Per parlarci chiaro non è che da un lato si possano mettere in cassa integrazione migliaia di operai in Fiat e dall'altro spendere centinaia di milioni per la squadra di calcio.
Moralmente la cosa è inaccetabile. Questa sensibilità, sempre presente nell'Avvocato, che ridimensionava la squadra nei periodi di crisi, non sembra però appartenere ai giovani rampolli della famiglia Agnelli.
Staremo a vedere se arriva veramente la punta di diamante più volte promessa. Il tutto avverrà, secondo me,  se i bianconeri riusciranno apiazzare bene alcuni dei giocatori in esubero, Melo, Quagliarella, Matri,Krasic.
In questo caso, le casse bianconere sarebbero abbastanza piene per compiere l'anelato acquisto e Conte potrebbe a ragione sognare un pò più in grande.
Per il tetto del mondo c'è però da aspettare...

Riuscirà l'Udinese a sorprendere ancora?

sabato 21 luglio 2012 | 0 commenti

Credo di no!
La squadra friulana è stata abilissima negli ultimi anni a costruire compagini che pur cambiando molti calciatori hanno realizzato ottime performance sportive.
Negli ultimi due anni la squadra di Pozzo si è superata raggiungendo i preliminari di Champions.
Anche quest'anno, fedele alla propria politica societaria, l'Udinese ha "venduto" alcuni dei suoi migliori calciatori. Isla e Asamoha, infatti alla lasciato il bianconero di Udine per indossare quello della Juventus.
Altri giocatori potrebbero lasciare la squadra di Guidolin, a partire da Armero e Benatia.
Riuscirà anche quest'anno l'Udinese a stupire?
Mi ripeto, la vedo difficile per una serie di motivi.
Primo la squadra friuliana verrà subito affrontata con le dovute cautele sia dalle piccole che dalle grandi, finirà quindi l'effetto sorpresa.
Secondo il gioco di Guidolin richiede interpreti pronti ad assecondare i desideri del tecnico e non sempre questo può accadere.
Terzo, il vero top player Totò Di Natale avrà, ancora un anno in più sulle spalle e non credo possa ripetersi agli stessi livelli degli anni scorsi.
Detto ciò è anche vero che il serbatoi di calciatori tesserati dall'Udinese è incredibilmente vasto, per cui anche una falsa partenza potrebbe essere rimediata con innesti a gennaio.
Staremo a vedere. 

Galliani è nervoso

giovedì 19 luglio 2012 | 1 commenti

Grottesco l'atteggiamento di Galliani ieri mentre era attorniato da giornalisti all'ingresso della Lega Calcio.


Un cronista si avvicina al dirigente rossonero e gli chiede delle ultime eccellenti cessioni di Ibra e Thiago Silva.
Galliani che si era fermato volentieri, abbozza un sorriso e poi scappa via indispettito.
Legittimo atteggiamento di chi è consapevole di aver dovuto cedere i gioielli d famiglia per difficoltà economiche, ma sorprendente il modo in ci si è svolta la scena!
Certo è che deve essere dura dover accettare di ridimensionarsi al cospetto di parvenu come quelli del PSG.
Il Milan la squadra più titolata al mondo costretta a vendere a un'equipe senza tradizione, nè storia, a dirigenti che di calcio capiscono poco o nulla.
E ancor di più trattative seguite da Leonardo un ex dipendente di Galliani che già aveva tradito passando all'Inter di Moratti.
Insopportabile!
Galliani  ha l'orgoglio per cercare di rimediare alla situazione , non so se ha i soldi!

Il Milan prenderà Tevez

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Alla fine vedrete che il vero colpo di mercato del Milan sarà l'acquisto di Carlito Tevez.


Già a gennaio la cosa sembrava fatta: accordo col calciatore che era stato messo fuori rosa da Mancini e offerta al Manchester.

Poi non se ne fece niente perchè Galliani voleva imporre a quei ricconi del City le sue condizioni.

Ora il portafoglio del Milan è un pò più gonfio per cui la trattativa può essere condotta in maniera più seria.

Mancini, poi non vede l'ora di togliersi dalle scatole un personaggio scomodo come l'Argentino.

Tevez più che Dzeko anche se quest'ultimo sembra, secondo le voci del calciomercato, per ora più vicino ad indossare la maglia rossonera.

Oltre a Tevez non credo che il Milan acquisterà altri top player per non ricadere nel vortice degli ingaggi super milionari.

Intanto Ibra si gode il suo  nuovo megaingaggio, ma d'altra parte lui sognava Parigi da piccolo...

Ma quanti sogni aveva Ibra!

mercoledì 18 luglio 2012 | 0 commenti

Presentazione di Ibra al PSG.
Lo Svedese non ha fatto dichiarazioni da ricordare, le solite frasi di circostanza sulla gioia di essere approdato a una grande squadra, nessun rancore per la precedente compagine, promesse di impegno massimo e così via.

La mia riflessione va sulla frase:" un altro sogno che si avvera".

Allora mi domando, ma quanti sogni aveva Ibra.

I comuni mortali ne hanno anch'essi tanti, spesso irrealizzabili e irrealizzati-

 Ibra invece sogna e realizza.

Parlando solo degli ultimi anni aveva sognato l'Italia e la Juve, poi l'Inter, poi ancora aveva baciato la maglia blaugrana del Barcellona, promettendo amore eterno.

Ma dopo un anno il sogno Milan.

Ora Parigi, eh sì un altro sogno che si avvera o meglio un altro ingaggio da sogno!


Eppure Ibra, pur essendo un ottimo giocatore , non si può definire un fuoriclasse, in più  non è sicuramente un uomo-squadra, non si integra facilmente negli schemi e con i compagni ha spesso problemi di convivenza.

E poi è un perdente, almeno nelle Coppe.

Là dove arriva Ibra si viene eliminati dalla Champions: è successo a Milano, Torino e persino a Barcellona.
Addormentati stasera Ibra e fa qualche altro sogno, tanto i tuoi si realizzano sempre!

Lucio e gli altri mercenari

martedì 17 luglio 2012 | 2 commenti

La definizione di mercenario è quella di colui che combatte dietro compenso.
Lanzichenecchi
Il calcio, per certi versi è una metafora di una guerra e i mercenari di oggi sono i calciatori.
Quante volte abbiamo letto sui libri di storia di interi eserciti passati al nemico che pagava di più e quanto spesso di fronte all'avversario più forte e numeroso i mercenari hanno preferito tagliare la corda e disertare.
Comportamenti da mercenario.
Gli stessi modi li riscontriamo nei calciatori.


Esempio emblematico quello di Lucio, fino a ieri difensore interista, legato alla causa morattiana e antijuventino.
Non appena il difensore brasiliano è passato alla corte degli Agnelli, ecco che il suo pensiero si modifica totalmente. Gli scudetti della Juve sono 30 (come i denari di Giuda), le stelle sono tre, l'Inter ha torto.
Potenza del denaro che riesce a mutare gusti, pensieri e opinioni.
Mercenari!

Milan e Inter, strategie vincenti?

domenica 15 luglio 2012 | 0 commenti

Rifondazione per le due Milanesi.
Entrambe le squadre hanno accumulato, negli anni, debiti così consistenti, oggi non più sostenibili.


L'Inter appena dopo la conquista del "Triplete" ha capito che era necessario un ridimensionamento.
Malgrado le cessioni di Etoo e Balotelli, però non si sono avuti quei benefici in termini economici sperati, ma i risultati sportivi sono subito crollati.
Moratti quest'anno ha deciso una "cura dimagrante" più drastica. Via i calciatori con ingaggi onerosi e spazio ai giovani a cominciare dall'allenatore Stramaccioni.


Idee più confuse al Milan. A fine stagione anche il club rossonero ha liquidato i "senatori"con uno stile più raffinato rispetto a quello interista, con addii lacrimosi e feste nostalgiche.
Così hanno lasciato il Milan, Nesta, Inzaghi, Gattuso e Seedorf e con loro sono andati via i loro principeschi ingaggi.
Il Milan, però a differenza dell'Inter, non aveva in mente di lasciare andare via altri campioni, ma poi è arrivata la "scandalosa" offerta del PSG per Ibra e Thiago Silva.

In un primo momento il club di via Turati voleva resistere tanto che Berlusconi rifiutò l'offerta, ma al secondo assalto le difese del Milan si sono sgretolate: Thiago e Ibra vanno a far compagnia a Lavezzi.

Se le cessioni eccellenti, interiste sembrano il frutto di una ponderata strategia, il Milan sembra subire un ineluttabile destino che lo porta a privarsi dei suoi migliori giocatori.

A questo punto anche per il rimpiazzo dei partenti l'Inter è in vantaggio rispetto al Milan che si trova a fronteggiare una situazione che non aveva preventivato, infatti l'Inter ha già acquistato due pedine importanti come Palacio e Handanovic, mentre il Milan, a parte Montolivo arrivato a parametro zero non ha ancora "preso" nessuno.

Galliani, però è una vecchia volpe e i suoi agganci nazionali e internazionali lo porteranno a piazzare qualche buon colpo (Kaka?), ma è indubbio che si apre una stagione per le Milanesi una stagione piena di incognite.

Calcioscommesse, uno scandalo piccolo piccolo

venerdì 13 luglio 2012 | 0 commenti

E alla fine la montagna partorì un topolino.
Sembrava lo scandalo degli scandali, la pietra miliare del malcostume.
Il Premier Monti avrebbe voluto "chiudere" i campionati, i moralisti di turno pronti a censurare i ricchi "scemi" del pallone.
La Federazione, poi annunciava pene esemplari ed escludeva amnistie.
Comiciano i processi sportivi e ti aspetti le prime devastanti sentenze: calciatori radiati, squadre penalizzate di decine di punti, retrocessioni.
Lacrime e sangue!
Invece, per adesso un punticino di qua, due punticini di là, sei mesi di squalifica in primo grado, pene quasi cancellate in appello.
E' indubbio che non sono terminate tutte le audizioni e tanto può ancora succedere, ma l'impressione è che sarà l'ennesima bolla di sapone!
Tutto inventato o diabolica abilità delle persone coinvolte a tirarsi fuori dai guai?
Un pò di verità in entrambe le ipotesi. 
Le Procure a caccia di pubblicità hanno amplificato gli esiti delle indagini e le hanno spettacolarizzate.
Come non ricordare i carabinieri nel ritiro della Nazionale attesi da un nugolo di giornalisti e reporter.
D'altra parte i calciatori coinvolti hanno fatto quadrato, hanno in qualche caso concordato le loro tesi difensive per cui allo stato ci sono da un lato degli accusatori, i quali hanno beneficiato di una sorta di legge sui pentiti applicata al calcio, dall'altra degli accusati che negano.
Prove, tranne qualche foto che non dice nulla e qualche accenno nelle intercettazioni telefoniche, non ve ne sono!
Non ci sono riscontri sul flusso delle giocate, nè tantomeno riscontri sui conti correnti bancari.
Troppo bravi gli scommettitori o troppo avventati i detective?
Fatto sta che a meno di clamorose sorprese i processi sportivi passeranno in modo quasi indolore, sembra che non sia successo niente, eppure quanto fango sul nostro calcio!

Il calcio italiano e la crisi

giovedì 12 luglio 2012 | 0 commenti

Thiago Silva e Ibra al PSG degli sceicchi è solo l'ultima notizia di un calcio italiano in profondissima crisi.


Le società che fino a qualche anno fa si potevano permettere il lusso di ingaggiare i migliori calciatori del mondo, oggi sono costrette a privarsene.


Colpa degli altissimi costi di gestione di una società di calcio che non permette assolutamente di tenere in ordine i bilanci.


Solo le compagini che hanno alle spalle potentati economici possono rimanere sulla ribalta, accumulando, però debiti spaventosi.


Anche la minaccia del fair play finanziario, più volte sbandierato d Platini sembra un deterrente di poco conto.


Come interpretare questo momento?


Da un punto di vista strettamente sportivo, l'impoverimento tecnico, sarà dannoso soprattutto in termini di spettacolo, ma non mancano i punti positivi.


L'immissione di denaro fresco sanerà i bilanci e permetterà ai club italiani una nuova politica societaria.
Vedremo più giovani calcare i prati dei nostri stadi e di questo se ne gioverà tutto il movimento calcistico italiano Nazionale compresa.


Non tutti i mali vengono per nuocere, quindi anche perchè è facile prevedere un'implosione dell'attuale sistema calcio che avverrà quando sceicchi, magnati russi e americani si allontaneranno dal calcio lasciando solamente una montagna di debiti.

E le stelle, quelle della Juventus stanno a guardare

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Maglie senza stelle, quelle scelte dalla Juventus per il prossimo anno.
Una mera questione di contabilità dice Andrea Agnelli alla presentazione delle nuove divise da gioco: la Juventus infatti conta 30 scudetti, mentre la Federazione Non si tratta di complicati calcoli di analisi matematica, eppure la conta degli scudetti juventini riesce sempre diversa.
Ricapitoliamo.

Scudetti Juventus:

Ufficiali, fonte FIGC: 28
Per la Juventus: 30
Per Allegri, allenatore Milan: 31, compreso quello di B
Per Zeman: 22/23.
Per Totti: qualcuno in meno di 28, il numero preciso non appena avrà finito di contare.

Ma quanti sono veramente i titoli juventini?

Forse non è un grande allenatore, però

martedì 10 luglio 2012 | 0 commenti

quale calciatore del passato , del presente e forse del futuro è stato, è o sarà in grado di fare ciò?


Il Pupone vuole il campione

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Un capitano, c'è solo un capitano, cantano i tifosi romanisti e Francesco Totti va in conferenza stampa  e fa arrabbiare il DG Sabatini.




Perchè cosa ha detto il Pupone?


Totti si è limitato a dire che la Roma non ha una rosa all'altezza di Juve, Inter e Milan e che il gap potrebbe essere colmato solo con l'acquisto di top player.


Da sottolineare che proprio pochi giorni fa la dirigenza capitolina aveva dichiarato che la squadra sarebbe stata sì rafforzata, ma senza l'oneroso acquisto di campioni.


L'uscita di Totti sembra quindi essere premeditata e le sue parole imbeccate da qualcuno.


Chi il misterioso destinatario del messaggio del Capitano?


Oppure Totti ha parlato per sottolineare un distinguo dalla politica societaria?


Tutte e due le ipotesi sono valide, fatto sta che già comincia ad innalzarsi la tensione in casa giallorossa.


Qualche giorno fa ci aveva pensato Zeman e le sue allusioni contro la Juve a rendere il ritiro montano della Roma più elettrico. Oggi ci ha rincarato la dose Totti a cui seccamente ha replicato Sabatini.


L'ambiente della Roma è di certo difficile, ma un inizio di stagione così scoppiettante era difficile immaginarlo.


Ma entriamo nello specifico delle dichiarazioni di Totti: è vero che la Roma non può aspirare a buoni piazzamenti se non acquista grandi calciatori?


Personalmente non sono convinto di ciò. 
In Italia tranne la Juve, nessuna squadra ha i mezzi economici per elevarsi al di sopra delle altre per cui la rosa della Roma è perfettamente idonea a vincere lo scudetto.
Certo qualche innesto non guasterebbe, ma senza svenarsi economicamente.

Zeman e la Juve: il nuovo capitolo

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Certo che a Zeman la Juve gli sta proprio antipatica!

Prima conferenza stampa della sua nuova avventura romana ed ecco che puntuale arriva la stilettata ai bianconeri. 
L'argomento non è nuovo: quello del numero degli scudetti vinti dalla Juve.

Già qualche mese fa il Boemo, con il suo fare pacato, concedeva alla Juve 22/23 scudetti.

L'altro giorno, Zeman non si è soffermato sul numero esatto, ma partendo da 28 titoli ha affermato che realmente gli scudetti "meritati" sono sicuramente di meno.

Non vi dico sui forum dei tifosi juventini cosa si è scatenato: improperi, minacce e oscenità varie.

Ma perchè Zeman è così astioso con la Juve?


Chi parla di un rancore nato quando da allenatore della Lazio non riuscì a vincere lo scudetto "per colpa" della squadra bianconera, chi invece è sicuro di un risentimento frutto di un mancato accordo in extremis per la panchina juventina.

Fatto sta che il Boemo e la Juve non si possono definire amici!

Sono curioso di assistere alle due sfide, quella dell'Olimpico e quella di Torino.
Chissà cosa dirà Zeman? E la Juve risponderà per le rime oppure cercherà risposte solo sul campo?

L'Atletica leggera è in crisi? Colpa della pallavolo

martedì 3 luglio 2012 | 0 commenti

Singolare la teoria di Franco Arese, Presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera: la colpa degli insuccessi, che ormai si ripetono da qualche anno, è tutta della pallavolo.




Perchè? Semplice! Perchè la pallavolo è lo sport più praticato nelle scuole per cui strappa all'atletica i talenti migliori soprattutto nelle specialità dei salti! 
Arese chiaramente non fa minimanete menzione alla mancanza totale di impianti sportivi, soprattutto al Sud e all'impreparazione dei tecnici federali e non!
Franco Arese


Sarebbe stato troppo ovvio, meglio dar la colpa alla pallavolo!
 
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