Scudetto 2006: ma in fondo la Juve cosa vuole?

venerdì 15 luglio 2011

Questa storia dello scudetto del 2006 sta diventando incomprensibile.

Da un lato la Juventus che preme e minaccia, dall'altro l'Inter che si difende.

Una cosa, però mi sfugge in tutta la vicenda: il vero obiettivo della Juventus.

La squadra bianconera non è alla ricerca di una riabilitazione, le prove a suo carico sono talmente schiaccianti da non far ritenere che essa abbia subito un'ingiustizia.

Sto parlando chiaramente di quella che è la giustizia sportiva, la quale si fonda su un principio basilare che è quello della lealtà.
Nel passato fior di squadre sono state retrocesse brutalmente solo perchè era intercorsa una semplice telefonata, fra due dirigenti, e in qualche caso anche fra non tesserati.
Attenzione, per la giustizia sportiva non è nemmeno necessario che l'illecito si realizzi, basta solo il tentativo.

Su queste basi le decine di telefonate intercorse tra Moggi e dirigenti federali e arbitrali giustificano tutte le penalizzazioni conseguenti.
Non dimentichiamo che gli avvocati della Juve in prima battuta, in pratica si appellarono alla clemenza della corte, proponendo la retrocessione in serie C con penalizzazione.


Torno al punto da dove sono partito, ma ora la Juve che vuole?

Togliere quello scudetto all'Inter, non la riabilita, non le dà credito, non le restituisce la dignità.


L'Inter non meritava quello scudetto?

Sicuramente, visto che anche il massimo dirigente interista alzava la cornetta per parlare con i designatori e come detto prima per la giustizia sportiva questo è un illecito.
Insomma revocare quello scudetto ai neroazzurri, non dà nulla ai bianconeri.
La Juventus dovrebbe definitivamente lasciarsi alle spalle la brutta storia di calciopoli e intraprendere la sua nuova strada, senza voltarsi indietro.
Ha tutto per tornare a primeggiare, una società ricca e forte, uno stadio di proprietà, un numero elevato di tifosi.
Il futuro può essere bianconero solo a patto di dimenticare il passato.
Quello scudetto del 2006, in pratica per chi lo ha assegnato, voleva essere una sorta di risarcimento per la squadra che forse in quegli anni aveva subito i danni maggiori.

Non dimentichiamo che l'Inter, pur allestendo corazzate sportive, non riusciva mai a vincere e in qualche caso, vedi il famoso rigore su Ronaldo, venendo palesemente penalizzata.

Ora l'Inter dovrebbe portare avanti proprio questo tipo di argomentazioni, senza chiudersi a riccio difendendo la memoria di Facchetti che non poteva non sapere che le telefonate ai desigantori erano proibite, al di là della rilevanza dei contenuti ( non è che si scambiavano, comunque, gli auguri di Natale, parlavano di arbitri).

Ora la Juventus minaccia clamorose azioni legali.

Staremo a vedere.

1 commenti:

fabio ha detto...

Il problema non è cosa ci guadagna la juve ma il fatto se la legge deve essere uguale per tutti. Se lo scudetto del 2006 doveva essere "degli onesti" non è stato certo assegnato alla squadra che alla fine si è dimostrata tale. PUNTO

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