Che il calcio non fosse troppo "pulito" ce ne eravamo accorti un pò tutti.
Quando scoppiò "calciopoli" non rimasi poi così sorpreso.
I fatti, i dettagli, però furono sconvolgenti, quelle che erano delle deduzioni ora venivano provate.
C'erano frasi, intercettazioni, parole inequivocabili.
Attenzione, senza equivoci per la giustizia sportiva.
Per lo sport, quello che più conta è l'etica, per cui anche un comportamento non propriamente corretto deve essere sanzionato.
E' sempre questo che è sfuggito ai vari commentatori e/o tifosi.
Se un dirigente sente un arbitro, anche per augurargli buon natale, sul piano dell'etica sportiva questo è un comportamento sbagliato, non sanzionabile ovviamente per questo esempio.
Questo il motivo per cui anche l'Inter era passibile di condanna.
Le telefonate, seppur non gravissime, di Facchetti non sono accettabili per l'ordinamento sportivo e sono sanzionabili.
Questo è il concetto che i tifosi non riescono a comprendere; nella competizione sportiva non ci deve essere nessun contatto fra le varie componenti, soprattutto se il motivo è la competizione stessa.
Nel tempo, come spesso accade, l'indignazione iniziale ha perso forza, un pò come accade a quei tornado, che a mano a mano perdono di intensità e si trasformano in semplici acquazzoni.
Calciopoli non era più un grande scandalo, ma una specie di innocuo malcostume, che coinvolgeva tutti e tutto.
Di qui le richieste risarcitorie della Juventus, che si è sentita vittima di un complotto persecutorio.
La sentenza per molti era già scritta, l'assoluzione era nell'aria, basta leggere i commenti dei tifosi juventini nelle ore che la precedevano.
Invece accade il colpo di scena: tutti colpevoli.
Moggi condannato a cinque anni e 4 mesi di reclusione.
La Juventus che si affretta a dichiarare la propria estraneità, Moggi che ribatte che lui era il DG della Juve, gli altri imputati basiti.
Se vogliamo credere, alla giustizia, aspettando , gli altri comunque gradi di giudizio, dobbiamo dire che purtroppo calciopoli non era un'invenzione e che le condanne anche sportive alla Juve sono giuste per la ben nota norma della responsabilità oggettiva.
Ribadisco, come ha fatto la FIGC le norme della giustizia sportiva e quella ordinaria sono ben diverse, quello che è penalmente rilevante potrebbe non esserlo per lo sport e viceversa.
La chiosa a tutto ciò è una, chi ha sbagliato paghi, chi ritiene di essere vittima di un'ingiustizia combatta per far trionfare la verità, però non facciamo finta che nulla sia accaduto in quegli anni, perchè al di là delle prove c'era l'osservazione delle cose che accadevano in campo.
Mi domando, proprio tenendo conto di quel sistema come avrebbe mai potuto vincere uno scudetto la Roma, o qualsiasi altra squadra non facente parte del gioco?
No non era un'invenzione e nemmeno un gioco di parole, Calciopoli esisteva e ora sono tutti condannati
mercoledì 9 novembre 2011
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