Il calcio italiano e la crisi

giovedì 12 luglio 2012

Thiago Silva e Ibra al PSG degli sceicchi è solo l'ultima notizia di un calcio italiano in profondissima crisi.


Le società che fino a qualche anno fa si potevano permettere il lusso di ingaggiare i migliori calciatori del mondo, oggi sono costrette a privarsene.


Colpa degli altissimi costi di gestione di una società di calcio che non permette assolutamente di tenere in ordine i bilanci.


Solo le compagini che hanno alle spalle potentati economici possono rimanere sulla ribalta, accumulando, però debiti spaventosi.


Anche la minaccia del fair play finanziario, più volte sbandierato d Platini sembra un deterrente di poco conto.


Come interpretare questo momento?


Da un punto di vista strettamente sportivo, l'impoverimento tecnico, sarà dannoso soprattutto in termini di spettacolo, ma non mancano i punti positivi.


L'immissione di denaro fresco sanerà i bilanci e permetterà ai club italiani una nuova politica societaria.
Vedremo più giovani calcare i prati dei nostri stadi e di questo se ne gioverà tutto il movimento calcistico italiano Nazionale compresa.


Non tutti i mali vengono per nuocere, quindi anche perchè è facile prevedere un'implosione dell'attuale sistema calcio che avverrà quando sceicchi, magnati russi e americani si allontaneranno dal calcio lasciando solamente una montagna di debiti.

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