Altro che tavolo della pace, i venti di guerra di calciopoli sono vivi più che mai.
E dopo l'attacco di Agnelli con la sua richiesta di megarisarcimento ecco che è il Presidente della Fiorentina, Diego Della Valle a diventare protagonista.
Obiettivo, per adesso non la Federcalcio, non l'Inter, come per la Juventus, ma Guido Rossi, il commissario che guidava la FIGC all'epoca di calciopoli.
Addirittura Della Valle ha annunciato, attraverso il sito web della sua squadra, una denuncia per Rossi.
Se l'obiettivo della Juventus è abbastanza chiaro, quello di ricavare una barca di soldi, in modo da mettere una pezza allo spaventoso buco di bilancio che si è creato negli ultimi anni e colmato solo grazie ai soldi della Fiat, con buona pace degli operai cassaintegrati, quello della Fiorentina resta oscuro.
Eppure anche la storia della Fiorentina in calciopoli è abbastanza chiara. In un primo momento i Della Valle si fanno paladini, novelli Savonarola, di moralità e probità, poi quando vedono che una serie di episodi sfavorevoli stanno facendo scivolare la squadra in serie B, si adeguano al costume imperante e sollecitano un "incontro" con i verici della Federazione... Fatto sta che i viola si salvano.
Al di là di illeciti veri o presunti, anche il comportamento dei Della Valle è sanzionabile alla luce di quei dettami di etica e di lealtà sportiva che governano l'ordinamento giudiziario dello sport e del calcio in particolare.
In parole povere per la giustizia sportiva, anche un innocente incontro, può determinare pene anche gravi come quelle comminate alla Fiorentina.
Queste cose, sono perfettamente conosciute ai vertici societari viola, per cui non si comprende il senso di queste iniziative.
Alla fine sepure con una diversa tecnica, credo che anche Della Valle miri a un risarcimento, non vedo altri scopi.
Il tempo chiarirà anche questo mistero.
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