I capricci di Federica

martedì 29 novembre 2011 | 0 commenti

Nuovo cambio di allenatore per Federica Pellegrini.

Federico Bonifacenti ha preferito rinunciare all'incarico che solo tre mesi fa aveva assunto.

Dopo Lucas, ora anche Bonifacenti.
Stavolta però non è stata la bella Federica a scaricare il trainer, ma è successo l'esatto contrario.

Il tecnico ha dichiarato di non poter fare la spola tra Verona, sede degli allenamenti, e Roma dove la Pellegrini spesso risiede.

Nella questione non poteva non intervenire, il prode scudiero, Filippo Magnini,:" Non è assolutamente difficile allenare una campionessa come Federica".Queste le sue dichiarazioni a commento dell'accaduto.


Comunque siano andate le cose, a due settimane dall'Europeo e a meno di un anno dalle Olimpiadi l'atleta di punta dello sport italiano è senza un tecnico che la guidi.

Probabilmente Fede è distratta dall'enorme popolarità che le è piovuta addosso, cosa incociliabile con  uno sport fatto di enormi sacrifici fisici (un'atleta come la Pellegrini dovrebbe passare 6/7 ore al giorno in acqua).


Siamo in attesa di conoscere il prossimo prescelto, naturalmente dopo la benedizione di Magnini.

Cogli prima Lamela

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Osvaldo aveva ascoltato la famosa canzone di Branduardi, cogli la prima mela, ed essendo straniero ha equivocato, pensando che fosse Cogli prima Lamela.!

Si avvicina il Natale, il 14 dicembre il tavolo della pace con l'abbraccio tra Inter e Juventus

domenica 27 novembre 2011 | 0 commenti

Non si può insegnare ad un uomo qualsiasi cosa..


Petrucci, Presidente del CONI ha fissato per il 14 dicembre, l'incontro tra le parti protagoniste di "calciopoli".
Quello che è stato definito:" il tavolo della pace".
Si chiuderà, infine la saga di calciopoli, oppure come teme Moratti, da sotto il tavolo spunteranno i coltelli?
Sinceramente non immagino di cosa parleranno i convitati: le posizioni, infatti sono chiarissime e inconciliabili.



La Juve ritiene di aver pagato un prezzo troppo alto per le sue colpe e denuncia indagini frettolose su altre squadre.

L'Inter non si ritiene coinvolta in calciopoli, ritenendo le telefonate di Facchetti peccati veniali rispetto al sistema Moggi.

Della Valle, Lotito si sentono parti offese o almeno vogliono far capire che alcuni comportamenti erano difensivi, nel senso che si sono piegati ad un sistema corrotto per non esserne travolti. Una sorta di legittima difesa.
Il Milan si tiene abbastanza fuori dalla storia, sapendo benissimo di essere riuscito a scampare pene ben più severe, aolo per il fatto che Meani non era direttamente tesserato con la società rossonera.



Di calciopoli si è ben capito tutto e non capisco le polemiche e le accuse reciproche.
Tutte le squadre più forti si rivolgevano al potere arbitrale e della federazione per avere "favori".


Qualcuno, però aveva un peso maggiore rispetto agli altri, per cui otteneva di più, magari non solo per la sua squadra, avendo interessi in altri club.
Scandaloso il diretto coinvolgimento degli arbitri, disposti a tutto pur di favorire il potente di turno.

Tutte le squadre coinvolte sono colpevoli e dovrebbero vergognarsi per quanto accaduto, mentre le vere vittime sono i tifosi, gli scommettitori e le piccole squadre quelle che nemmeno lo conoscevano il telefono dei designatori.
A loro non pensa nessuno, tanto a nulla contavano allora , a nulla contano oggi.

Il successo è una scienza, se avete le condizioni, si ottiene il risultato.


Liga: il Getafe batte il Barcellona e il Real si allontana

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L'avevo detto che il Barcellona non mi sembrava essere in un momento brillantissimo di forma, anche se pure aveva battuto il Milan fuori casa?

Il post lo avevo scritto pochi giorni fa e l'avevo per l'appunto intitolato: il Barca non è imbattibile.

Puntualmente alla partita successiva a quella col Milan, ecco che arriva la sconfitta col Getafe per 1 a 0.

Evento classificato dai siti per scommesse, come quasi impossibile essendo quotata la vittoria del Barcellona a 1,15 e quella del Getafe a 15.




A parte la naturale invidia per chi ha indovinato il risultato, guadagnando qualche soldino, rimane esatta la mia valutazione del Barcellona.

Non voglio ripetermi, ma mi piace ribadire: l'avevo detto!

p.s: peccato non aver scommesso!

NBA il video dei momenti più divertenti

venerdì 25 novembre 2011 | 0 commenti

Gli appassionati di basket dovranno pazientare ancora il cosiddeto lockout, il blocco cioè del campionato più bello e spettacolare del mondo continua e le previsioni sono tutte pessimistiche.

Come consolarci?

Prima di tutto andando a vedere il basket nostrano che si sta arricchendo delle prestazioni dei giocatori NBA, Danilo Gallinari in testa, poi guardando questo video, tratto da youtube con dei momenti veramente esilaranti (guardate soprattutto Squaq)

Continua il miracolo Udinese

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Credo che calcisticamente parlando, quello dell'Udinese sia un vero e proprio miracolo sportivo.



Ogni anno la squadra friuliana "vende" i suoi migliori calciatori e l'anno successivo ne vengono fuori altri parimenti forti, che non subiscono alcun problema di ambientamento e subito diventano protagonisti.

La vera sorpresa è però la continuità di rendimento che sta portando la squadra di Guidolin a guidare il campionato.

Sorprendente anche la vitalità e longevità calcistica di Antonio Di Natale che sono ormai molte stagioni che segna una caterva di gol, risultando spesso il capocannoniere del campionato.

La ricetta è sì semplice, ma è realizzata con una maestria che non ha eguali in Europa: società seria con buona disponibilità economica, allenatore preparato, ambiente tranquillo e una rete sopraffine di osservatori in ogni angolo del mondo.

Secondo voi qual è la squadra di calcio più forte d'Europa?

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Champions League alle battute finali della fasi a gironi.
Poche le squadre già qualificate e molte big in bilico.
Grosse sorprese, come la qualificazione dell'Apoel di Nicosia.


Ma la mia domanda è: qualè attualmente la più forte squadra europea?

La risposta sembra facile, basterebbe dire Barcellona per essere quasi sicuri di dire la cosa giusta, ma per me non è così.



La classifica di oggi, per me vede in testa il Real Madrid seguito a pari merito da Bayern e Barcellona.
Un gradino più sotto una sfilza di squadre tra cui le due di Manchester, il Chelsea, il PSG, il Benfica e perchè no anche il Napoli di Mazzarri.
 


La penso solo io così o qualcun altro è d'accordo con me?

Il Barca non è imbattibile

giovedì 24 novembre 2011 | 0 commenti

L'affermazione sembra suonare strana dopo una vittoria in trasferta a spese del Milan.

Ma sono proprio le due prestazioni del Milan, sia quella al Nou Camp che quella di ieri al Meazza hanno dimostrato che il Barcellona non è imbattibile.


Vado oltre e controcorrente, a me il gioco del Barcellona non piace.

Infiniti passaggi in orizzontale, possesso di palla lunghissimo, in attesa di uno spiraglio centrale che consenta di mettere un giocatore davanti alla porta.

Un calcio non nuovo, molto simile al cosiddetto "calcio bailado" brasiliano che il Barcellona può attuare per la presenza tra le sue fila di palleggiatori sopraffini.

I risultati parlano chiaro, per cui la tattica di Guardiola è vincente, ma tranne che per le azioni da gol, il resto per me è una gran noia.



Mi piace di più il calcio che attualmente gioca il Real, più moderno, fatto di tecnica e forza fisica.

Sono curioso di assistere allo scontro diretto fra le due Regine di Spagna, dopo le clamorose sconfitte iniziali, il Real ha cominciato a risalire la china e ora credo che le distanze si siano azzerate e lo testimonia anche il fatto che nella Liga i madrilisti precedono i blaugrana.

La presunzione di Mancini condanna il City

mercoledì 23 novembre 2011 | 0 commenti

La prestazione del Napoli ieri contro il City è stata superba.
Abnegazione, corsa e sacrificio hanno fatto sì che gli Azzurri vincessero una partita data per persa in partenza.
Mancini, però secondo me, ha molte colpe.
A fine partita il tecnico del Manchester ha detto che la sconfitta era immeritata e che il Napoli era una squadra furba.
Autogol clamoroso, visto che Mancini è italiano, per cui avrebbe dovuto prendere le adeguate contromosse.



Invece no, il City ha fatto il gioco più confacente al Napoli.
Ritmi bassi, possesso palla sulla trequarti, così al primo pallone intercettato, si aprivano praterie per i contropiedisti spietati del Napoli.
La tattica giusta sarebbe stata o quella arrembante utilizzata dal Bayern o quella sparagnina di Reja, solo così il poco furbo Mancio avrebbe avuto chance di vittoria.


Al di là però delle colpe del tecnico,poche squadre al mondo ieri sera sarebbero riuscite a vincere  al  San Paolo,  si era creata, infatti  fra pubblico e calciatori, una sinergia magica che rendeva invicibili gli Azzurri.

Prima di Michael Jordan c'era lui Dr.J

martedì 22 novembre 2011 | 0 commenti

Michael Jordan ha rivoluzionato la storia del Basket.

Il suo galleggiare nell'aria, le sue prepotenti schiacciate, la sua potenza accoppiata all'agilità di una gazzella, lo hanno reso unico ed inimitabile.
Prima di lui, però c'è stato un altro giocatore, che gli somigliava.
Sto parlando di Doctor J alias Julius Erving.
Come si può ammirare nel video, le sue movenze non sono molto lontane da quelle di Jordan, anche se in complesso, il suo apporto era meno decisivo per la squadra rispetto a quello del numero 23 di Chicago.
C'è anche da dire che Erving non approdò subito nella NBA, avendo giocato per sei stagioni in unìaltra lega l'ABA.
Nella NBA, comunque riuscì a vincere il titolo nel 1983 con il suo Philadelphia.


Milan, Barcellona, Ibra e il valium di Allegri

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Domani sfida stellare al Meazza.
Di scena la squadra più forte d'Europa: il Barcellona.

Per il Milan non sarà facile fare risultato, che ricordiamo è importante perchè in gioco c'è il primo posto nel girone, vista la forza dei Blaugrana.

Ma al di là di queste considerazioni, uno degli aspetti più intriganti della partita sarà lo scontro tra Ibra e Guardiola.




Nella sua biografia lo svedese ha raccontato di un burrascoso rapporto con il suo allenatore.

Pep Guardiola non ha raccolto le evidenti provocazioni di Ibra, certo, però che sarebbe assai felice nel vederlo perdere.

Anche il giocatore del Milan è carico, tanto che lo stesso Allegri, per stemperare gli animi, ha detto che bisognerà fornire a Ibra una dose di Valium.

Molta curiosità, quindi, anche perchè è notorio il fatto che il campione del Milan spesso fallisce gli appuntamenti più importanti, mentre risulta essere devastante in altre occasioni.



Chissà se la rivalità con Guardiola e lo smacco per essere stato ceduto dal Barca, porteranno a una prestazione super di Ibra oppure se lo stress lo farà giocare male.

Non resta che accomodarci in poltrona e gustarci l'evento.

Lo strano caso di Edy Reja

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Misteri del calcio.

Il bravo allenatore friuliano, mai nella sua carriera era approdato a frandi squadre.
Reja aveva, infatti, allenato compagini di seconda schiera altalenando tra la serie A e la B.


Poi sostituisce Ventura sulla panchina del Napoli in serie C e da quel momento comincia una nuova carriera.

Doppio salto di categoria, approdo in A con una squadra e un Presidente ambizioso.

Ad un certo punto il giocattolo si rompe, il Napoli stenta a fare risultati e il tecnico friuliano si mette da parte, dichiarando di voler andare in pensione.



Ben presto i suoi propositi cambiano e va ad allenare l'Hajduk Spalato.

Quando la Lazio è sull'orlo della B accetta la chiamata di Lotito e salva la compagine laziale.
L'anno successivo sfiora l'approdo in Champions sfumato per differenza reti.

Quest'anno la squadra si rinforza e Reja guida la classifica del campionato.

Qual è il mistero?

Ebbene Reja fino a qualche settimna fa era contestato dai tifosi laziali, tanto da essere sul punto di rassegnare le dimissioni!

Quali le sue colpe?

In primo luogo aver perso, fino a quel momento tutti derby con la Roma, poi il suo gioco non piaceva ai tifosi.
Troppo sparagnino, troppo italianista, ma intanto la Lazio vince e convince.

Vincere non basta in questo mondo di matti.

Juventus: le mani sul campionato

domenica 20 novembre 2011 | 0 commenti

Vittoria senza storie per la squadra di Conte che sempre più si propone come la più autorevole candidata allo scudetto.



La Juventus è una compagine affamata di vittorie, in cerca di rivincite, formata da un nucleo assortito di calciatori e guidata da un allenatore con un forte carattere.

In più i bianconeri sono riusciti a risolvere anche il problema Del Piero.
Al capitano è stato fatto un discorsetto chiaro: "panchina, panchina, ancora panchina, poi se servi l'allenatore ti metterà in campo. Prendere o lasciare".
Al primo accenno di velata protesta, ecco le dichiarazioni del Presidente Agnelli che annuncia l'ultimo anno di permanenza tra le fila bianconere.

Più chiari di così!

La Juventus, gode inoltre del vantaggio di non avere impegni internazionali, per cui la squadra è concentrata su un unico obiettivo.



Con l'Inter in crisi, con un Milan Ibra dipendente, con un Napoli distratto dalla Champions, con  una Lazio che probabilmente non reggerà fino alla fine (le squadre di Reja spesso calano a gennaio e febbraio), ecco che la Juve diventa automaticamente la favorita per il titolo.

E' chiaro che siamo ancora alle battute iniziali, ma i valori in campo si vanno delineando sempre di più, per cui non credo che assisteremo a clamorose rimonte o a sconvolgenti novità, a meno che qualche squadra non faccia acquisti clamorosi nel mercato di riparazione, ma la cosa vista la "crisi" è del tutto improbabile.

Quel geniaccio di Balotelli

sabato 19 novembre 2011 | 0 commenti

Genio e sregolatezza, recitava così il vecchio adagio che si adatta perfettamente a Mario Balotelli.

Il calciatore del City è sempre la centro della cronaca sportiva e non , per i suoi atteggiamenti e per le sue"trovate" diciamo originali.

Non si contano le fidanzate, gli scherzi, alcuni di dubbio gusto, ma anche gli eccessi in campo con le frequenti espulsioni e/o discussioni con compagni e avversari.

Dal punto di vista prettamente calcistico, Balotelli è però un vero e proprio genio.

Struttura fisica possente, ma grande agilità accoppiata con una tecnica sopraffina. A condire il tutto fondamentali eccellenti, come il colpo di testa o il tiro al fulmicotone.

Insomma Balotelli ha tutto per diventare un numero uno, peccato che il suo comportamento fuori del campo do gioco desta più di una perplessità.


L'esempio più vicino a SuperMario è Antonio Cassano, anche lui giocatore di grandi qualità che però ha espresso meno di quello che poteva per il suo carattere.

Sulla carta Balotelli è più forte di Cassano, ma forse a parità di età un tantinello più scapestrato.

Non so, se mai Balo metterà la testa a posto, per adesso godiamoci le sue giocate  e le sue "goliardate" fuori dal rettangolo verde.

Ora la Juventus vuole far pace!

giovedì 17 novembre 2011 | 0 commenti

Il Presidente del CONI Petrucci ha fatto un pò la voce grossa dopo le ultime iniziative giudiziarie della Juve e Agnelli subito si è detto disponibile a fare un passo indietro.

Cosa è cambiato nella strategia juventina?



Oggettivamente era ben difficile sostenere la tesi di estraneità alla vicenda o addirittura quella della parte lesa, quando i due massimi dirigenti della società sono stati radiati dalla Federazione e condannati anche dalla giustizia ordinaria ( non dimentichiamo che Giraudo ha richiesto il patteggiamento della pena, ammettendo di fatto le sue colpe) e non è da mettere in secondo piano il giudizio negativo del TNAS il tribunale del CONI che, pur non prendendo alcuna decisione, ha di fatto escluso una revisione sportiva dei fatti del 2006.

Insomma i tentativi della Juve, almeno per quanto riguarda la parte sportiva si sono esauriti e hanno determinato la sconfitta della società torinese.

Resta la strada del risarcimento danni, per cui credo che il tavolo di confronto che chiede la Juve altro non sia che un tentativo di transazione.

La Juve, cioè vuole trovare un accordo quando vede che le sue carte non sono così forti come credeva.



Su questo ha ragione Petrucci, troppo spesso e non solo nel calcio sono gli Avvocati e le carte bollate che hanno il sopravvento sulla ragione e sulla obiettività dei fatti.

Speriamo che comunque si apra un'altra stagione nel calcio, proficua e giusta, con regole certe che mettano al riparo da un fenomeno come quello di calciopoli che al di là delle responsabilità personali o delle società era veramente scandaloso.

Scoperto il gioco della Juventus: come diceva Totò è sempre una questione di soldi

lunedì 14 novembre 2011 | 3 commenti

L'avevo scritto in tempi non sospetti (leggi) qual era il vero scopo dell Juventus, nella diatriba sugli scudetti dati o tolti, nsomma su calciopoli.


Come diceva il grande Totò, sotto, sotto è sempre una questione di soldi.






Alla Juve non frega assolutamente niente avere in bacheca un titolo in più o un titolo in meno, quello che le interessa veramente è ottenere un faraonico risarcimento ( si parla di una cifra intorno ai 250 milioni di euro).


Triste, veramente triste tutto ciò!!


Il bello che il tutto si verifica all'indomani della sentenza di Napoli dove Moggi, il dg bianconero viene condannato per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.






Ma la dirigenza juventina non si è scomposta affatto e andando avanti, come aveva annunciato lo scorso 10 agosto ha presentato richiesta di risarcimento al TAR del Lazio.


Il tutto nel giorno in cui il mondo del calcio commemora la figura di Giacinto Facchetti.






Nulla da dire sulla legittimità dei comportamenti della Juve, ma sarebbe stato opportuno dichiarare fin dal primo momento i reali obiettivi delle azioni che venivano annunciate e intraprese.


Anche in questa storia lo sport non c'entra nulla. Che amarezza!

Moggi e la caduta degli dei

mercoledì 9 novembre 2011 | 0 commenti

Fino a qualche anno fa era un mito.

Televisioni, giornali se lo contendevano.
Una sua frase, un suo accenno a qualche trattiva di mercato valevano oro.

Parlo di Big Luciano, nel periodo di massimo splendore quando era al comando della Juventus.

Ma la storia ci insegna che anche i più potenti vengono traditi e abbandonati, quando la loro stella tramonta.

Così è successo anche a Moggi.

Oggi c'è una sentenza da rispettare, che parla di associazione a delinquere, accusa grave ed infamante, ma non è questo il punto.

La mia riflessione riguarda l'uomo.

Appena scoppiò lo scandalo tutti a condannare, biasimare. 

Nessuno riconosceva amicizia con quello che fino a poco prima era il personaggio più potente del calcio italiano.

Poi le cose cambiano, i contorni di calciopoli si fanno meno netti.
Escono fuori altre intercettazioni che coinvolgono altre squadre.

Allora i vecchi amici si rifanno sotto, Luciano non è più da evitare. Partecipa a trasmissioni televisive, scrive per i giornali e molti si dichiarano suoi amici.

Un pò di telefonate in federazione o qualche arbitro amico? Tutti le facevano, solo che poi hanno intercettato solo la Juve.

Nasce il pertito trasversale con capo gli Agnelli, i revisionisti, quelli del tutti colpevoli, nessun colpevole.

Calciopoli diventava farsopoli.

Ma ecco che giunge la sentenza con l'inaspettata condanna.
Il primo distinguo lo fa proprio la Juve che dichiara la propria estraneità, come a dire Moggi è condannato per frode sportiva, cioè truccava partite senza favorire la squadra per cui lavorava.

Difficile da credere, anche per Moggi stesso.

Dopo la sua squadra sono i media a fare un passo indietro, ora c'è una sentenza di un tribunale, mica quelle del Processo di Biscardi!

Moggi è di nuovo un uomo solo, pronto a combattere,e a far valere le sue ragioni, ma pur sempre un uomo sconfitto.

No non era un'invenzione e nemmeno un gioco di parole, Calciopoli esisteva e ora sono tutti condannati

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Che il calcio non fosse troppo "pulito" ce ne eravamo accorti un pò tutti.


Quando scoppiò "calciopoli" non rimasi poi così sorpreso.

I fatti, i dettagli, però furono sconvolgenti, quelle che erano delle deduzioni ora venivano provate.


C'erano frasi, intercettazioni, parole inequivocabili.


Attenzione, senza equivoci per la giustizia sportiva.


Per lo sport, quello che più conta è l'etica, per cui anche un comportamento non propriamente corretto deve essere sanzionato.


E' sempre questo che è sfuggito ai vari commentatori e/o tifosi.


Se un dirigente sente un arbitro, anche per augurargli buon natale, sul piano dell'etica sportiva questo è un comportamento sbagliato, non sanzionabile ovviamente per questo esempio.


Questo il motivo per cui anche l'Inter era passibile di condanna.


Le telefonate, seppur non gravissime, di Facchetti non sono accettabili per l'ordinamento sportivo e sono sanzionabili.






Questo è il concetto che i tifosi non riescono a comprendere; nella competizione sportiva non ci deve essere nessun contatto fra le varie componenti, soprattutto se il motivo è la competizione stessa.


Nel tempo, come spesso accade, l'indignazione iniziale ha perso forza, un pò come accade a quei tornado, che a mano a mano perdono di intensità e si trasformano in semplici acquazzoni.




Calciopoli non era più un grande scandalo, ma una specie di innocuo malcostume, che coinvolgeva tutti e tutto.


Di qui le richieste risarcitorie della Juventus, che si è sentita vittima di un complotto persecutorio.


La sentenza per molti era già scritta, l'assoluzione era nell'aria, basta leggere i commenti dei tifosi juventini nelle ore che la precedevano.


Invece accade il colpo di scena: tutti colpevoli.






Moggi condannato a cinque anni e 4 mesi di reclusione.


La Juventus che si affretta a dichiarare la propria estraneità, Moggi che ribatte che lui era il DG della Juve, gli altri imputati basiti.


Se vogliamo  credere,  alla giustizia, aspettando , gli altri comunque gradi di giudizio, dobbiamo dire che purtroppo calciopoli non era un'invenzione e che le condanne anche sportive alla Juve sono giuste per la ben nota norma della responsabilità oggettiva.






Ribadisco, come ha fatto la FIGC le norme della giustizia sportiva e quella ordinaria sono ben diverse, quello che è penalmente rilevante potrebbe non esserlo per lo sport e viceversa.


La chiosa a tutto ciò è una, chi ha sbagliato paghi, chi ritiene di essere vittima di un'ingiustizia combatta per far trionfare la verità, però non facciamo finta che nulla sia accaduto in quegli anni, perchè al di là delle prove c'era l'osservazione delle cose che accadevano in campo.


Mi domando, proprio tenendo conto di quel sistema come avrebbe mai potuto vincere uno scudetto la Roma,  o qualsiasi altra squadra non facente parte del gioco?

C'era una volta.. lo stile Juventus

martedì 8 novembre 2011 | 0 commenti

Una delle leggende del calcio passato era il cosiddetto "Stile Juventus".

Di che si trattava?

Altro non era che una forma di signorilità, di estrema sportività, un rifuggere polemiche sterili.

Insomma essere della Juventus significava essere dei gentleman.
Più che lo stile Juve oserei dire che si trattava, però dello stile Gianni Agnelli.
L'Avvocato era così, ironico, pungente mai banale.
Ora le cose sono cambiate radicalmente.
I bianconeri appoggiati dal giornale  sportivo cittadino, sono sospettosi, polemici oltre ogni dire  e qualche volta un pò rozzi.
Basti pensare all'ultimo episodio, in ordine di tempo, quello del rinvio della partita Napoli Juve.
Senza entrare nel merito della questione, la passata dirigenza avrebbe glissato sull'argomento e avrebbe affrontato la questione del recupero concedendo di tutto e di più alla squadra avversaria, senza reclamare vantaggi, senza lamentarsi anche di eventuali svantaggi.
Stile?
No, non stile ma  forza.
Quella squadra e quella società erano consapevoli della loro forza  e non avevano bisogno di niente altro, nessun aiuto, nessun mezzuccio.

Ora le cose sono diverse,gli uomini sono diversi, basti pensare a come è stato trattato Del Piero.

Nel calcio di oggi, nessuno si distingue per sportività, tutti a strillare, a cominciare dai Presidenti per finire ai giornalisti tifosi.
Tuttti pronti a denunciare complotti e congiure, tutti disposti ad avvantaggiarsi delle disgrazie altrui.
Perchè tutto ciò?
Perchè si è persa l'essenza del calcio, che prima di tutto  uno sport, con la sua etica e i suoi valori.

 
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