Il Milan attraversa il periodo più buio dell'era Berlusconi.
L'indebitamento mostruoso che il club di via Turati aveva accumulato e l'imminente fair play finanziario hanno costretto la società a cedere i pezzi più pregiati, Ibra e Thiago Silva in testa.
La squadra si è indebolita, ma la Società non ha voluto dichiarare pubblicamente il ridimensionamento dei propri obiettivi.
Nasce così la guerra fredda tra l'allenatore Allegri e l' A.D, Galliani.
I cattivi risultati sportivi hanno ancora di più esacerbato gli animi. Da un lato Allegri che si sente capro espiatorio di una situazione non certo creata da lui, dall'altro Galliani che pretenderebbe risultati migliori anche con l'attuale rosa.
Il proprietario Berlusconi, per adesso rimane alla finestra, in attesa di prendere decisioni importanti.
L'ultima baruffa in ordine di tempo è il litigio tra Allegri e Inzaghi.
Da una parte l'ex punta rossonera che accusava Allegri di avergli di fatto interrompere la carriera dopo un anno di panchina, dall'altra parte l'allenatore rossonero piccato per le voci di sostituzione sulla panchina proprio con Pippo Inzaghi.
Fatto sta che sono volate parole grosse.
Poi la pace pretesa dalla Società davanti alle telecamere.
Domani a Udine Allegri si gioca molte delle sue possibilità di restare sulla panchina del Milan.
Ago della bilancia i calciatori rossoneri: se saranno dalla parte di Allegri, il mister si salverà altrimenti...
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