Zeman è sempre al centro dell'attenzione mediatica. Personaggio sicuramente al di fuori degli schemi, istrionico, scomodo. Il giudizio sulle sue capacità tecniche è decisamente manicheo.
Da un lato i suoi fans che gli riconoscono bravura, talento, capacità di valorizzazione dei giovani, un gioco divertente e spumeggiante.
Dall'altro lato i suoi detrattori che sottolineano le sue scarse affermazioni, anche quando ha avuto a disposizione squadre di un certo valore, la sua incapacità di insegnare la fase difensiva e in generale una certa allegria tattica.
Difficile dare ragione a uno o all'altro schieramento. Nella sua carriera il Boemo ha alternato sorprendenti successi a fiaschi clamorosi. Questo vuol dire che per essere vincente, la sua ricetta deve avere gli ingredienti giusti.
In primo luogo ci deve essere la disponibilità totale dei calciatori a seguire il suo credo e se è facile raggiungere questo obiettivo con dei giovani è meno semplice farlo con calciatori affermati, meno disponibili a cambiare abitudini di allenamento e modo di giocare.
Importante l'ambiente. Zeman ha fatto bene in piccoli centri come Foggia e Pescara, mrno bene a Roma, malissimo a Napoli dove venne esonerato dopo 6 sconfitte consecutive.
Insomma se il mix funziona, allora i successi sono asiicurati e con esso il divertimento. Se solo uno degli ingredienti non c'è allora il fiasco è dietro l'angolo.
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